giovedì 6 novembre 2008

UN POPOLO DI FAUST

Anche se credessi al diavolo e all’anima, avrei difficoltà a dare credito alla vicenda di Faust e di Dorian Gray e di tutti gli altri che hanno firmato con il sangue il terribile contratto. Satana si dà tanto da fare per conquistare una singola anima? Possibile? Neanche fosse un mondo di veri santi e veri innocenti, questo!
Mi è facile però pensare che il diavolo, di sicuro indaffarato quanto un manager della new economy (adesso, poi, che il galleggiamento è incerto!), possa dedicare tempo ed energie per una retata di massa.
Riscrivo quindi così il ragionamento: se credessi al diavolo e all’anima, avrei la sicurezza che migliaia e forse milioni di connazionali hanno firmato il patto scellerato.
Che altro pensare di politici, imprenditori, amministratori, conduttori televisivi, tronisti, veline, primedonne, cantanti, camorristi, mafiosi… tutti votati alla triade venerata: potere, soldi, successo?
E devo aggiungere i giocatori del lotto, i possessori di cani assassini, i fanatici della vacanza al club, i cocainomani rampanti, i rifatti e le rifatte, e tutti quelli con i loro mediocri e meschini misfatti inquinano l’aura di chi gli sta intorno.
Hanno tutti venduto l’anima al diavolo. E sono tutti credenti. Ma a un paradiso lontano, sfocato e aleatorio preferiscono una vita di lussi e di sopraffazioni, di volgarità e di soddisfazioni dozzinali, di razzie e di accumuli, di sprechi e piaceri più o meno leciti.
Cinici e sprezzanti, stupidi e ignoranti, bugiardi e ipocriti, violenti e malvagi, depredano e distruggono, peggio che i biblici sciami di cavallette.
Sì, sono una piaga.
Ma come combatterli, dato che hanno il diavolo dalla loro parte?
Forse solo uno stuolo di angeli li può fermare.
Bisogna, però, credere negli angeli.

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