domenica 29 marzo 2009

POESIA VENTISEI


Rientro tardi da un pranzo da amici, una
tagine di pollo reinventata da Ileana gustata a Montreal
cucina libanese “aceto bianco limone panna cumino
e altre spezie” Betti mi lascia sulla
porta di casa
sulla porta di casa mi lascia e appena riparte e mi volto
per rientrare in casa
solo allora mi accorgo del tappeto di penne e piume nere
un merlo
sotto i miei piedi
sulla porta di casa
un gatto? solo piume non c’è un ossicino
un mostro?
sulla porta di casa
una piccola macchia di sangue
sulla soglia di casa mia
quale mostro può avermi lasciato tanta morte
di sole piume
davanti alla mia casa, dove c’è sempre stata
solo pace?
i mostri s’inventano nei romanzi e nelle cronache dei giornali,
qui sulla soglia
di casa mia
il crimine è totale, nefasto presagio,
crimine di tempi umani.

L'ETICHETTA



Abbiamo lo stato etico. Etichetta, non etica. Prendo una scatola vuota e sopra ci scrivo: democrazia. Su un'altra scatola appiccico un'etichetta con scritto: solidarietà. Dentro ci sono barboni bruciati, immigrati bastonati, persone in difficoltà umilate e derise. La terza scatola è piena di donne picchiate, bambine e bambini violentati: famiglia. Sulla quarta scatola che cosa ci scrivo? Valori. E dentro ci sono sfruttamenti, imbrogli, bugie, ipocrisie. Poi c'è la scatola della cultura: volgarità e meschinità televisive. E in questa scatola con sopra scritto "difesa della vita"? Esecuzioni, torture, genocidi. Ce n'è ancora una, piena di mostri: politici, vip, intellettuali mercenari, artisti prostituiti, fanatici religiosi, mezzecalzette ambiziose, idioti potenti. L'etichetta dice: "I giusti e gli eletti". Infine c'è la scatola degli scarti. Chi non si sente a proprio agio in questo mondo di mediocri onnipotenti, ci si tuffi. E poi? E poi chi lo sa. Per fortuna, non si sa mai qual è il poi.

martedì 24 marzo 2009

I BUONI DI QUA, I CATTIVI DI LA'

"Alla radice delle contestazioni contro il Papa, il presidente della Cei vede, tuttavia, non tanto responsabilità individuali quanto "la cifra più marcata del nostro tempo qual é il secolarismo" rispetto al quale siamo, a suo giudizio, ad uno "spartiacque": non lo scontro di civiltà, o di religioni, paventato in passato ma una insanabile dicotomia tra due modi di intendere la ragione e con essa l'uomo e la società."
da "CEI: STOP A IRRISIONI E A OFFESE AL PAPA" di Domitilla Conte, http://www.ansa.it/.

Sembra un annuncio di primavera.


Sua Eminenza Reverendissima
Cardinale ANGELO BAGNASCO
per grazia di Dio e designazione della Sede Apostolica
ARCIVESCOVO METROPOLITA DI GENOVA
Abate Perpetuo di S. Siro, di S. Maria Immacolata, di S. Gerolamo di Quarto,
Legato Transmarino della Sede Apostolica
Già Arcivescovo di Pesaro ed Ordinario Militare per l'Italia
Sostiene Bagnasco nel suo discorso alla CEI, come riferito dal sito dell'UUAR:
"...si fronteggiano sostanzialmente due culture riferibili all’uso della ragione”, addirittura “due diverse, antitetiche visioni antropologiche”. La prima, quella rappresentata da chi crede, “considera l’uomo come una realtà che si differenzia dal resto della natura”; per la seconda, quella rapresentata da chi non crede, “il soggetto umano è un mero prodotto dell’evoluzione del cosmo, ivi inclusa la sua autocoscienza. In quanto risultato di un processo evolutivo mai concluso, l’uomo sarebbe solamente un segmento di storia, sganciato cioé da qualunque fondamento ontologico permanente e comune a tutti gli uomini, privo quindi di riferimenti etici certi e universali. Essendo semplicemente uno sghiribizzo culturale fluttuante nella storia, l’individuo si trova sostanzialmente prigioniero di sé ma anche solo con se stesso. E se è ovvio che non sia questa la sede per richiamare, neppure nelle sue coordinate generali, la questione dell’evoluzionismo, di cui s’è infatti parlato recentemente in sedi autorevoli dobbiamo tuttavia segnalare come si annidi, proprio nella posizione che prima evocavamo, un’interpretazione esasperata e unilaterale del paradigma evoluzionistico”. Adottando questa prospettiva, ha concluso il cardinale, si finisce per “scivolare inevitabilmente verso un nichilismo di senso e di valori che induce alla disgregazione dell’uomo e ad una società individualista fino all’ingiustizia ed alla violenza. Anzi, verso un nichilismo gaio e trionfante, in quanto illuso di aver liberato la libertà”.
Mah... a leggere di disgregazione dell'uomo, ingiustizia e violenza... mi vengono in mente i fanatismi, le guerre, i massacri, i genocidi, le torture, le prevaricazioni e le bugie delle religioni che in passato e ancora oggi non fanno che contraddire l'ipocrita messaggio (divino) di pace, amore, giustizia eccetera. Con questa strategia, la Chiesa alimenta la follia dei gruppi estremisti. I nostalgici dell'inquisizione e dei roghi non si estinguono mai, purtroppo.

lunedì 23 marzo 2009

IL LADRUNCOLO



Si è scavato un'uscita della tana proprio sotto la dispensa degli uccelli (sono impegnato a tenere lontani gli storni che in un battibaleno spazzano via tutto). Sto diminuendo il cibo (ormai se lo procurano da soli): due manciate di semi sotto la buddleia; pastone, qualche arachide, panettone o crostata di albicocche nella ciotola. Le cinciarelle si fanno vedere di rado, i fringuelli e i verdoni sono diminuiti. Ospiti regolari sono i pettirossi, la passera scopaiola, i merli e qualche cinciallegra. Impegnatissimi a costruire i nidi. Non manca mai la piaga dei passeri e degli storni. Oh, gli storni! Hanno un servizio informazioni molto efficiente: non appena metto in tavola, arrivano.
Il Topo di campagna - (Mus agrarius). Della famiglia dei roditori, ha la bocca armata di sedici denti, occhi e padiglioni auricolari piuttosto grandi, coda lunga coperta di squamette cornee. Vive nelle campagne, cibandosi di piccoli semi, frutta e bacche. Ogni nidiata conprende 8-10 piccoli che sono in grado di riprodursi dopo 4 mesi. Dopo ogni parto inizia una nuova gestazione.

venerdì 20 marzo 2009

IL DESTINO DELL'ASSASSINO

Ho finito di leggerlo pochi minuti fa. Con enorme dispiacere. E' il sesto volume della saga di Fitz Chevalier. Niente a che vedere con i libri di pseudo fantasy scipiti e scritti male che le case editrici, o i cattivi lettori,
trasformano in best seller. Ho da poco tentato di leggere uno dei libri di quella che è considerata la più grande scrittrice italiana... ma mi sono fermato dopo una cinquantina di pagine. La Hobb, nata in California, è straordinaria. I titoli sono: L'apprendista assassino, L'assassino di corte, Il viaggio dell'assassino, Il risveglio dell'assassino, La furia dell'assassino, Il destino dell'assassino. Titoli truci per storie invece variegate e ricche di umanità, nella loro crudezza affascinante; si è trascinati in un turbine di immaginazione che incanta e perfino stordisce, con la sua potenza.
Hobb Robin, Il destino dell'assassino, Fanucci 2008, pagine 785, euro 19.50.
"Quando il principe ebbe pronunciato il giuramento alla sua sposa e ai suoi duchi, i draghi apparvero come minuscoli gioielli nel cielo. Si avvicinarono in volo, e la folla andò in visibilio come se fossero stati una compagnia di acrobati convocata per il loro piacere. Si fecero sempre più grandi, e presto non avemmo problemi a mantenete uno spiazzo vuoto mentre la gente cominciava a rendersi conto della loro taglia. La folla si azzittì quando fu chiaro che Tintaglia fuggiva dall'ardente inseguimento di Ardighiaccio. sopra le Pietre Testimoni girarono e saltarono e inscenarono finti combattimenti, piombarono tanto vicini che il vento delle loro ali scompigliò i capelli e agitò gli scialli. Insieme volarono in alto, nero brillante e azzurro argenteo, in una scalata improvvisa, quasi verticale, e poi Ardighiaccio fece un affondo e afferrò la compagna. Si accoppiarono con una gioiosa lussuria che deliziò i presenti, un buon auspicio per il principe e la sua nuova principessa. Contagarono la folla con un'ondata di sentimento e trasporto che trasformò la festa di quella sera in una notte lunga e ricordata con ioia da molti. I draghi non se ne curarono. Si accoppiarono diverse volte, fra richiami tonanti e finte sfide, e poi si buttarono sui giovenchi con una fame terrificante. Ci fu tanto sangue e disordine che anche coloro che erano rimasti a guardare i draghi al pasto decisero di tornare al castello, o assistere da una distanza più sicura". (pag. 760)

ANCORA I LABORATORI DI MAMMA MAMMAZZA




Claudio Facchinetti è stato tanto gentile da faxarmi l'articolo apparso su SIPARIO: "West Side Story a Milano".



L’ufficio promozione del Piccolo ha prospettato agli insegnanti della classe seconda O della scuola media “Arcadia-Pertini” al Gratosoglio la possibilità di incontri con Lupusagnus. Il drammaturgo Aquilino scrive un breve testo, Bande metropolitane, quasi un incipit, a misura di ragazzini, di Giulietta e Romeo (o di West Side story). In scena, il contrasto fra due bande di giovanissimi, sbruffoni e millantatori, violenti e sprezzanti a parole quanto goffi e teneri nella realtà: gli Scorpioni ricchi e arroganti, e gli Scarafaggi, poveracci e anarcoidi. La loro rivalità si complica però a causa di due innamoramenti, simmetrici e incrociati, delle sorelle di ognuno dei due capibanda per il leader della banda antagonista.
Questo lineare pretesto drammaturgico ha consentito ad Aquilino, al regista Stefano De Luca e all’attore Tommaso Banfi, pur nella brevità dei tempi (tre incontri per complessive sette ore), di mettere i ragazzi a contatto con modalità professionali di approccio al teatro.
Individuati gli interpreti degli otto personaggi (il resto della classe avrebbe interpretato il coro, sempre presente sul palcoscenico), si lavora sulla consapevolezza dello spazio, del corpo, della voce, sulle interazioni tra gli attori. Si caratterizzano i personaggi, si impostano gli interventi coreografici, i movimenti della gente per la strada, che commenta l’azione; si affinano le interpretazioni dei protagonisti e il ruolo del coro, fino a una prova filata, compresi i saluti finali. (…)
Mi dice Anna Piletti, responsabile per il settore presso il Piccolo Teatro: “L’esperienza mi pare positiva, e potrebbe essere un esempio da replicare, non con carattere di serialità, ma per progetti mirati e specifici (…)”.
Prendo atto di questa apertura positiva, che auspicherei si allargasse ulteriormente. Mi piacerebbe che la più importante istituzione teatrale italiana, per non dire europea, avesse una diversa consapevolezza del legame necessario che intercorre fra il vedere e il fare teatro; per motivi non solo culturali, ma di più alto profilo educativo. (…)
Nel teatro della scuola, il cammino per l’affermazione del partenariato è sicuramente ancora lungo e impervio, ma procede.

Tratto da “West Side Story a Milano”, in SIPARIO gennaio 2009, a cura di Claudio Facchinetti.

I PASSERI




Proseguono le prove di "L'Arlechin fantasimo". Uno degli interpreti forse si trasferisce a Novara; c'è un sostituto, ma ce la farà a prepararsi per maggio? Più o meno la memoria è acquisita, ora si tratta di perfezionare l'interpretazione: ancora gesti stereotipati, posture rigide, carenza di energia, scarsa concentrazione... Abbiamo altre cinque-sei prove e cerco di ottenere il massimo, anche se qualcuno risente della ripetitività. Musiche e sonorizzazioni sono pronte, Gianna procede con lo sfondo che sta venendo molto bello: una Venezia contaminata da Mirò! Si effettuano le prove costumi e ci si avvicina sempre più al risultato finale. Appuntamento a giovedì ventun maggio, ore ventuno, presso il Teatro Comunale di Oleggio.

PRIMAVERA




domenica 15 marzo 2009

PICCHIO ROSSO

Il Picchio rosso maggiore è un insettivoro, ma nella stagione invernale integra la dieta con pinoli e frutta.Individua gli insetti e le larve che vivono sotto la corteccia dell’albero dal rumore che emettono mentre rodono il legno. A quel punto il Picchio perfora il legno con il suo becco robusto e con la sua lingua retrattile cattura l’insetto. Occasionalmente (es. nutrizione dei piccoli) può depredare uova o pulli da altri nidi che spezzetta e disossa accuratamente, servendosi del tronco di un albero come "tagliere". In inverno diviene in parte frugivoro: incastrati frutti quali pigne o nocciole in un interstizio di una corteccia, mette a nudo a colpi di becco i semi e li ingoia.
lo scienziato canadese Dr. Louis Levebre ha presentato un metodo per misurare il quoziente intellettivo degli uccelli, in termini di strategie alimentari. Il Picchio è stato classificato come uno degli uccelli più intelligenti, su questo parametro. (da Wikipedia)

INDOVINELLO


Indovina indovinello
vivo già non era bello
morto è brutto quanto un ciospo
il suo nome è proprio il ...

IL NUOVO RE

C’era una volta un regno i cui sudditi vivevano già felici e contenti. Un giorno arrivò un uomo piccolo e potente, protetto da prepotenti piccoli e potenti. “Questo regno è uno schifo. Ora v’insegno io a vivere”. Il nuovo arrivato andò dal re e gli tolse il trono da sotto il sedere, facendo ridere i cortigiani. Poi lo fece rinchiudere in una gabbia appesa alle mura del castello e invitò i sudditi a bersagliarlo con lanci di schifezze. I più giovani e scapestrati lanciarono sassi sempre più grossi e il re fu ucciso.
“Ora comando io e solo io” dichiarò l’uomo piccolo e potente.
Fece arrivare teatranti e saltimbanchi, trafficanti e sputafuoco, prostitute e ladri, sicari e truffatori. I sudditi pensarono solo a divertirsi e a fare risse. I lavori nei campi furono abbandonati, gli artigiani persero l’amore per le loro attività, i mercanti impararono a imbrogliare e a lamentarsi di tutto. Perfino i bambini smisero di giocare. Invece di andare a scuola passarono il tempo in cerca di occasioni per fare brutti scherzi ai più deboli.
Nelle case e per le strade, sia di giorno sia di notte, era il caos. Tutti gridavano contro tutti e dagli insulti si passava subito ai pugnali.
Le riserve di cibo furono consumate, le botteghe non ebbero più niente da esporre.
“Abbiamo fame!” gridarono i sudditi. Invece di aiutarsi l’un l’altro, continuarono a scambiarsi accuse e coltellate. Venne però il giorno in cui uno gridò:
“La colpa è del nuovo re!”
Gli fu subito tagliata la lingua.
“Ci sono individui malvagi venuti da fuori che rubano e ammazzano” disse il nuovo re. “Ma ci sono anche sudditi infedeli che negano di essere felici e contenti. Alla tortura, alla tortura tutti quanti!”
Le prigioni si riempirono e dopo nemmeno un mese i giusti si sentirono finalmente al sicuro, perché tutti coloro che li minacciavano erano stati eliminati.
“Oh, adesso si sta bene!” esclamò il nuovo re.
Un breve applauso accolse le sue parole.
Che silenzio, nel regno!
Nel castello c’erano solo lui e i suoi fedelissimi prepotenti. Tutti i sudditi erano stati rinchiusi nei sotterranei o seppelliti.

lunedì 9 marzo 2009

IL PADRONE


Ne è tornato uno solo e ho pensato che poteva anche convivere con gli altri. Erano passati anche l'anno scorso, gli storni. La calata dei barbari. Uno solo è bastato a portare lo scompiglio. Questo territorio è mio, questa ciotola è mia, questo cibo è mio... sono io che faccio le leggi e le faccio solo per il mio profitto... e chi non ci sta è un eretico terrorista eversivo disfattista e va eliminato. Ehi, storno, non ti sembra di esagerare? Questo è l'ordine naturale e divino e solo nel mio profitto gli altri troveranno moderati benefici. Forte, bello, sicuro di sé, infido, prepotente... Che cosa fanno gli altri uccelli? Cinciarelle e cinciallegre, passeri e fringuelli, merli e pettirossi, capinere e perfino i verdoni osservano tristi dai cespugli il lauto pasto del dittatore. Lo storno non li lascia più avvicinare alla mensa imbandita. Il giorno seguente gli storni sono due. Al terzo giorno un piccolo stormo cala giù dall'euforbia. Sono costretto a lasciare vuota la ciotola, nella speranza che cerchino altrove qualcosa da predare. Gli storni distruggono i raccolti, i loro escrementi portano malattie, si moltiplicano con facilità, ma sono protetti. Anche il popolo protegge i propri persecutori. E più un capo di stato inganna, deruba, mente, distrugge, uccide, tortura e fa leggi ingiuste più il popolo lo adora. Come possono andare male le cose con un indice di gradimento così alto? Hai ragione, storno. Solo che gli indici di gradimento alti hanno sempre portato a guerre, genocidi, miseria, criminalità,, devastazione della gente e del territorio.

CI VUOLE OTTIMISMO


venerdì 6 marzo 2009

AQUILINO MARTIRE

Dal sito http://www.paginecattoliche.it/
"Ho letto da “Cerco fatti di vangelo” di Luigi Accattoli, giornalista, un fatto tremendo ed ineffabile insieme: padre Aquilino, sacerdote dehoniano, di origine padovana, a 57 anni è caduto vittima nel 1964 dei ribelli Simba. L'uccidono a un quadrivio dove chiede di fermarsi a pregare mentre lo portano all'educazione. I Simba gli girano intorno cantando e danzando e lui esclama: “II mio corpo Io potete uccidere, ma la mia anima andrà in ciclo!”.Gli squarciano il petto con una lancia, cade in ginocchio, fa un gesto come per benedire l'aggressore e mormora: “Non è la morte, ma un sogno, nell'atto della morte scriveranno: Assassinato con due pallottole alla testa e più di duecento colpi e di lancia”.Ma pochi sanno che padre Aquilino prima di lasciare la missione aveva diviso in 7 parti un'ostia e comunicato le sei suore e stesso lasciando tre particele nel tabernacolo con questa consegna al sagrestano: “Se non torniamo ti comunicherai con la prima particela il giorno dei Santi, con la seconda il giorno dei morti e con la terza quando crederai opportuno”.Le suore che lo videro imprigionato e destinato a morte gli chiesero che cosa dovessero riferire ai suoi fratelli: “Dite loro che questa è la fine più bella per un missionario. Vi ringrazio per tutto quello che avete fatto, perdonatemi tutto, pregate per me”.Anche questo martirio è stupendo, perché Cristo qui si manifesta non solo nella sua carne ma anche nella carne insanguinata del suo apostolo."

FILASTROCCA 5: signora spazzatura


Signora Spazzatura
con voce dura
scarmigliata
con voce rauca
sbrindellata
con voce muta
ci racconta
che cosa eravamo
che cosa siamo
che cosa non siamo
che cosa saremo,
che fine faremo.

UOMO MELLIFICATO



"Stecchiti - le vite curiose dei cadaveri" di Mary Roach, Einaudi 2005. Un libro straordinario. Una scrittura precisa e leggera, una voce narrante che ha la grande dote dell'ironia intelligente in situazioni di imbarazzo o di orrore. I cadaveri usati per la scienza: lifting, impatti a imitazione degli scontri tra veicoli, trapianti di teste, test di armi, farmaci... e infine la destinazione post mortem: sepoltura, cremazione o l'ultima proposta svedese, il compostaggio (cadavere surgelato, poi triturato, e infine ridotto a polvere o liquido per concimare).

"In Arabia ci sono uomini fra i settanta e gli ottant'anni pronti a donare i loro corpi per salvarne altri. Il soggetto non si alimenta più, fa solo bagni nel miele e sempre miele sbocconcella. Dopo un mese secerne unicamente miele (urine e feci sono costituite di solo miele) e a questo segue la morte. I suoi lo mettono in un sarcofago pieno di miele e ve lo lasciano a macerare. Sul sarcofago viene posta la data specificando anno e mese. Dopo cento anni vengono tolti i sigilli e si fabbrica una confettura impiegata in caso di fratture o ferite agli arti. Una piccola quantità presa per via orale farà immediatamente guarire il malato.


La ricetta compare nel Chinese Materia Medica, un compendio del 1597 sulle piante medicinali e gli animali compilato dal grande naturalista Li Shih-chen. (...) L'impiego terapeutico di uomini mummificati è ben documentato nei manuali europei di chimica dal Cinquecento al Settecento. (...) La gente inghiottiva cadaveri umani decomposti per curarsi i lividi. Johan Becher, farmacista del secolo XVII citato da Wootton, sosteneva che questa preparazione era molto indicata per le flatulenze (se con questo voleva dire che le favoriva, non avevamo alcun dubbio)."