lunedì 9 marzo 2009

IL PADRONE


Ne è tornato uno solo e ho pensato che poteva anche convivere con gli altri. Erano passati anche l'anno scorso, gli storni. La calata dei barbari. Uno solo è bastato a portare lo scompiglio. Questo territorio è mio, questa ciotola è mia, questo cibo è mio... sono io che faccio le leggi e le faccio solo per il mio profitto... e chi non ci sta è un eretico terrorista eversivo disfattista e va eliminato. Ehi, storno, non ti sembra di esagerare? Questo è l'ordine naturale e divino e solo nel mio profitto gli altri troveranno moderati benefici. Forte, bello, sicuro di sé, infido, prepotente... Che cosa fanno gli altri uccelli? Cinciarelle e cinciallegre, passeri e fringuelli, merli e pettirossi, capinere e perfino i verdoni osservano tristi dai cespugli il lauto pasto del dittatore. Lo storno non li lascia più avvicinare alla mensa imbandita. Il giorno seguente gli storni sono due. Al terzo giorno un piccolo stormo cala giù dall'euforbia. Sono costretto a lasciare vuota la ciotola, nella speranza che cerchino altrove qualcosa da predare. Gli storni distruggono i raccolti, i loro escrementi portano malattie, si moltiplicano con facilità, ma sono protetti. Anche il popolo protegge i propri persecutori. E più un capo di stato inganna, deruba, mente, distrugge, uccide, tortura e fa leggi ingiuste più il popolo lo adora. Come possono andare male le cose con un indice di gradimento così alto? Hai ragione, storno. Solo che gli indici di gradimento alti hanno sempre portato a guerre, genocidi, miseria, criminalità,, devastazione della gente e del territorio.

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