"Ho letto da “Cerco fatti di vangelo” di Luigi Accattoli, giornalista, un fatto tremendo ed ineffabile insieme: padre Aquilino, sacerdote dehoniano, di origine padovana, a 57 anni è caduto vittima nel 1964 dei ribelli Simba. L'uccidono a un quadrivio dove chiede di fermarsi a pregare mentre lo portano all'educazione. I Simba gli girano intorno cantando e danzando e lui esclama: “II mio corpo Io potete uccidere, ma la mia anima andrà in ciclo!”.Gli squarciano il petto con una lancia, cade in ginocchio, fa un gesto come per benedire l'aggressore e mormora: “Non è la morte, ma un sogno, nell'atto della morte scriveranno: Assassinato con due pallottole alla testa e più di duecento colpi e di lancia”.Ma pochi sanno che padre Aquilino prima di lasciare la missione aveva diviso in 7 parti un'ostia e comunicato le sei suore e stesso lasciando tre particele nel tabernacolo con questa consegna al sagrestano: “Se non torniamo ti comunicherai con la prima particela il giorno dei Santi, con la seconda il giorno dei morti e con la terza quando crederai opportuno”.Le suore che lo videro imprigionato e destinato a morte gli chiesero che cosa dovessero riferire ai suoi fratelli: “Dite loro che questa è la fine più bella per un missionario. Vi ringrazio per tutto quello che avete fatto, perdonatemi tutto, pregate per me”.Anche questo martirio è stupendo, perché Cristo qui si manifesta non solo nella sua carne ma anche nella carne insanguinata del suo apostolo."
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