"Come va, onorevole?"
"Male. Non vogliono riconoscere che io sono il più fico, il più intelligente, il più profetico, il più dritto, il più tutto. Mi tocca pagarli per farmi applaudire."
"Le costerà molti soldi."
"Li risparmierò sulle tasse."
"I sondaggi la danno vincente."
"Nemmeno questo vogliono riconoscere. Che ho già vinto e che le elezioni sono quindi inutili. Sprechi, sempre sprechi."
"Ma il popolo... la democrazia..."
"Non dica fesserie."
"Se lei fosse a capo del pianeta, che cosa farebbe?"
"Leggi a tutela della mia persona, dell'espansione totalitaria e onnicomprensiva della mia proprietà, della mia genialità barzellettistica, del mio pensiero egotico... e allora sì che il mondo prenderebbe la giusta direzione."
"E sarebbe?"
"Diventare quadrato. Questo pianeta tondo è sfuggente, lo fermi e rotola via, ci appoggi una cosa e scivola. Un cubo deve diventare il mondo. Bello precisino come piace a me. Senza porte né finestre. La gente chiusa dentro tranquilla a guardare la televisione."
"E lei?"
"Io lavoro per il bene comune."
"In che modo?"
"Faccio fuori quelli che non sono cubici, no? Li spedisco sulla Luna. Dentro un cratere, poi ci passa una ruspa..."
"Onorevole, lei vuol fare il dittatore."
"Scherziamo? Io sono buono. Io mi sacrifico per gli altri. Sono gli altri che non si sacrificano per me. E allora li sacrifico io. Mi sembra un mio dovere, no?"
Nessun commento:
Posta un commento