sabato 25 ottobre 2008

L'UOMO FEROCE

Lo scorso 23 ottobre Il Giorno, con Il Resto del Carlino e con La Nazione, ha pubblicato questa intervista di Andrea Cangini a Cossiga, che afferma:
“Maroni dovrebbe fare quello che feci io quando ero ministro dell’interno. In primo luogo lasciar perdere i ragazzini dei Licei, pensi a cosa succederebbe se un ragazzino di dodici anni rimanesse ucciso o gravemente ferito.
Lasciare fare gli universitari, ritirare le forze di polizia dalle strade e dalle università. Infiltrare gli studenti con agenti provocatori pronti a tutto e lasciare che per una decina di giorni i manifestanti devastino i negozi, diano fuoco alle macchine, mettano a ferro e fuoco le città.

Dopodiché, forti del consenso popolare, il suono delle sirene delle ambulanze dovrà sovrastare quello delle auto di polizia e carabinieri, nel senso che le forze dell’ordine non dovrebbero avere pietà e mandarli tutti in ospedale.

Non arrestarli, perché tanto poi i magistrati li rimetterebbero tutti in libertà, ma picchiarli e picchiarli a sangue,anche quei docenti che li fomentano.

Soprattutto i docenti, non dico quelli anziani, certo, ma le maestre ragazzine si”.


Ho letto alcuni commenti: si fa ironia, si rispolvera la strategia della tensione, o anche si concorda con l’ex presidente: bisogna fermare un nuovo probabile terrorismo rosso.
Vergogna. Vergogna e ancora vergogna. Vergogna per me stesso, per essere italiano. Vergogna perché molti della mia generazione hanno creduto nella rettitudine dei nostri governanti, che chinavano la testa in chiesa per prendere l’ostia e poi la chinavano di nuovo fuori della chiesa per sussurrare a qualcuno l’assassinio, la truffa, la strage.
Vergogna per le vittime delle stragi, delle pallottole vaganti, dei pestaggi.
Vergogna perché non siamo un paese civile, ma un paese di Uomini Feroci. Non sono i nuovi guerrieri. Hanno il cuore vigliacco di chi ha bisogno della forza altrui per conseguire i propri obiettivi egoistici e cinici. Anzi, non ce l’hanno nemmeno, un cuore. Hanno solo stupidità, avidità, ipocrisia.

Si pongono al di sopra degli altri, che schiacciano senza pietà. Ognuno di loro si crede mandato da Dio, uomo della Provvidenza, Genio della Politica… e non è altro che un cialtrone ignorante e meschino.
Uomo Feroce, finto moralizzatore, tecnico inetto, baciato solo dalla Fortuna: un uomo così in vita sua non ha mai potuto incontrare l’amore di una persona degna.
Uomo che predica valori inesistenti, legati a ideali fasulli in nome dei quali imprigionare, torturare e ammazzare. Uomo? No, nemmeno uomo. Manichino, abito di sartoria con niente sotto, testa di polistirolo.
Macchina, forse. Macchina mangiasoldi (altrui), macchina che tritura (gli altri), macchina che stermina (gli avversari), macchina di ferro e ruggine, di fumi maleodoranti e fracasso insensato, che aborre l’arte e la bellezza delle sue opere, che detesta l’intelligenza sensibile.
Macchina di intrighi e macchinazioni, falsità e calunnie, complotti e associazioni segrete.
Macchina che si arroga tutti i diritti, lasciando agli altri solo i doveri che li asserviscono.
Dico così perché pensare all’Uomo Feroce mi fa rabbrividire. Perché desidero pensare che non esista un uomo fatto così, solo di megalomania e sopraffazione.

Un uomo che al bar del paese sarebbe uno stupido qualunque, e invece in Parlamento può diventare il padrone di una nazione.
Un uomo cha sconcerta per le sue contraddizioni, ma che infonde paura, e spesso terrore. L’Uomo Feroce è così, una cosa piccola che scatena tempeste orribili.

E lui, delle vittime, ride.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Delirante Cossiga, colpa dell'età?
Non credo,è un'abitudinario, lo ricordo armato di piccone a disorientare tutti con dichiarazioni "bizzarre".
Si', caro Aquilino, vergogna, vergogna e poi ancora vergogna!
Un abbraccio
Dadda

Aquilino ha detto...

cara Dadda, ricambio l'abbraccio, è sempre un piacere risentirti - temo che dovremo vergognarci di cose peggiori, i segnali ci sono già
aquilino