sabato 28 aprile 2012
L'ANGELO DEI MORTI
lunedì 23 aprile 2012
I PASSERI AL PICCOLO PER KONFINA'
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ANTEPRIMA NAZIONALE. Dopo il successo della scorsa stagione con la trilogia della famiglia, torna sul palcoscenico del Teatro Binario 7 la Compagnia LupusAgnus con un nuovo spettacolo ispirato a racconti ed antiche leggende della tradizione popolare lombarda.
Lontani dalle case e dalla gente. Vicini alle montagne, alle foreste oscure, ai dirupi.
Ecco dove incontrare i Konfinà, i confinati. Anime condannate a vagare nei luoghi dove commisero le loro colpe, costrette a battere il terreno con un pesante bastone mentre affidano al vento le loro voci. Ispirato a racconti ed antiche leggende della tradizione popolare lombarda, Konfinà è uno spettacolo per ragazzi e per adulti che hanno voglia di lasciarsi trasportare dalle suggestioni di una narrazione, vorticosa come un torrente in piena, fin nelle acque profonde dove si annidano spiriti, streghe, orchi ed animali incantati per ascoltare le loro bizzarre e spaventevoli storie. Nessun li vede ma molti ne odono, ancora, il picchiare sotterraneo. |
sabato 21 aprile 2012
RECITARE: i ragazzi del Mangialibro
Mi sono divertito molto.
È stato bello recitare insieme ai compagni.
Mi è piaciuto fare il corsaro perché è un duro e dice frasi strambe.
Mi è piaciuto perché cambio la mia voce in un folletto e anche perché ballo.
Mi è piaciuto perché mio papà e mia mamma sono felici di me.
Ho potuto far uscire da me un’altra personalità.
Mi piace l’ultima scena quando il Mangialibri non mangia più i libri, ma li custodisce e li protegge.
Mi è piaciuta di più la parte in cui recuperiamo i poteri.
Mi è piaciuto fare ridere e cantare stonato.
Aiuta a essere più espressivi e più corretti nell’esprimersi.
Mi ha portato a superare l’insicurezza.
È utile per conversare con le persone.
Molto utile per far uscire qualità diverse tra di noi e divertirsi contemporaneamente.
Mi ha insegnato a interpretare altre persone.
Ti aiuta a memorizzare le parti.
Serve tanto all’immaginazione.
Impariamo a fare le espressioni quando non servono.
Magari una persona ha vergogna di recitare davanti alla gente e facendo questo magari passa la vergogna.
La parte da studiare era semplice e divertente.
Non trovo il tempo per studiare la parte.
Non è stato difficile.
Non sapevo come muovermi.
Avevo paura di sbagliare le battute.
Non è stato tanto difficile, solo che alcune (poche) battute non le ricordo.
Molto difficile imparare a memoria la propria parte.
All’inizio è stato difficile perché la parte era lunga ed ero timido, ma poi ho conosciuto di più Aquilino e non sono stato più timido.
Solo un po’ di insicurezza, ma poca.
Non era difficile, bastava capire come fare.
venerdì 20 aprile 2012
REGISTA PER LA DRAMMATURGIA
lunedì 16 aprile 2012
IL PIU' BELLO DI TUTTI I FRATELLI
TEATRO OSCAR di MILANO - Martedì 24 aprile - ore 21.00
IL PIU' BELLO DI TUTTI I FRATELLI
Di Aquilino
Regia Maria Eugenia D’Aquino
Con Romina Gambaro, Rita Mattachini, Andrea Fabiano
Musiche di Andrea Fabiano
Luci di Maurizio Labella
Costumi di Alice Bonanno
Scene e grafica di Alessandra Bisio, Efrem Demarchi, Massimo Salsa
Con il patrocinio dell’ Istituto Storico della Resistenza e della Società Contemporanea – Piero Fornara
Compagnia L’Altra Eva
Una sposa alla vigilia delle nozze, i ricordi, le emozioni, i dubbi. La storia di Gina, della sua mamma e del suo fratello più bello. Due attrici e un musicattore danno vita a uno dei testi più intensi di Aquilino, che qui racconta la vita di sua madre, l’infanzia contadina nel Veneto fascista, l’avventura in Libia, l’emigrazione in Lombardia, l’assassinio del fratello partigiano, Aquilino Bresolin, colpito a morte, a diciotto anni, da un commando fascista,a Rescaldina il 14 dicembre 1944. Una storia narrata e cantata, che appassiona, commuove e fa sorridere, dietro la quale echeggia la Storia, quella che qualcuno può ancora raccontare di avere vissuto e che ha ancora molto da raccontare a tutti noi.
I° Premio – Culture Resistenti 2011
DALL'ANPI DI VARESE - Quel giovedì 14 dicembre 1944
"[…]un gruppo di sei partigiani di Tradate parte alle 5 del mattino per effettuare un'azione di sabotaggio nei pressi di Rescaldina dove arrivano attraversando campagne e boschi. Il gruppo è formato da: Corbetta e Gaetana (nomi di battaglia), Aquilino Bresolin, Renzo Ceriani, Ferdinando Crestani e Carlo Rossini.
Il gelo, durante le ore di cammino, determina il bisogno di entrare in un bar di Rescaldina. I sei vengono individuati come partigiani da una spia che avvisa subito il comando militare di Legnano. In brevissimo tempo il bar viene circondato dalle camice nere; i sei partigiani, accorgendosi della situazione, decidono di dividersi in due gruppi: tre escono dall'uscita principale e tre da quella che si trova sul retro.
I primi tre riescono a fuggire incolumi. Gli altri, Bresolin, Crestani e Rossini vengono colpiti alle spalle mentre tentano di superare la cinta. Bresolin e Crestani muoiono subito, mentre Carlo Rossini viene lasciato per delle ore su una siepe con tre pallottole nel torace. Viene seviziato per ottenere i nomi dei compagni, ma non parla ed infine viene trasportato all'ospedale di Legnano dove morirà domenica 17 dicembre 1944, all'età di 19 anni."
(E. Restelli, Tradate, profilo storico.)
Le origini e le brevi vite di questi ragazzi sono umili e semplici:
Aquilino Bresolin nasce a Riese (Treviso) l'8 aprile 1926.
Passa la sua breve vita - come del resto altri fratelli - fra la famiglia, parenti ed istituti pubblici perché il padre non ha un lavoro stabile, fino a quando il padre non trova lavoro come agricoltore a Tradate e può riunire la famiglia.
TEATRO OSCAR
Via Lattanzio, 58 – 20137 Milano
Mezzi:
Metropolitana: MM3 – Fermata Lodi T.I.B.B.
Tram: linea 16 – Fermata Tito Livio – Lattanzio
Filobus: linea 92 – Fermata Umbria – Comielico
D
mercoledì 11 aprile 2012
CINA
Queen’s Road Central, Hong Kong: piano 26. Vedo solo grattacieli e uno spicchio di strada, ma non guardo. Lontano lontano montagne, ma più basse. Feng shui, vento e pioggia: grattacieli con un buco per fare passare il drago, forme bizzarre per assicurare benessere e serenità. La soglia da scavalcare: gli spiriti camminano in ginocchio e vengono respinti. Monumenti arzigogolati: deviano gli spiriti che si spostano solo in linea retta. Rosso e giallo. Aiole ovunque, giardini, parchi: miriadi di fiori. Mercato: sinfonie di carni, caleidoscopi di frutti, stordimenti di spezie, concerti di tessuti, cori di polli. Il grosso pesce venduto a tranci a partire dalla coda: metà corpo e ancora si dibatte. Tutto è vivo: polli, pesci, anguille, gamberi, tartarughe… e tutto è ucciso al momento. Anatre caramellate. Impalcature di bambù, un grattacielo rivestito di bambù. Appartamenti in affitto, si fa leva su x-box, flat pannel tv, wi-fi, hi-fi, iPad dock. Casse da morto con angoli smussati, il proprietario del negozio sulla soglia aspetta aspetta aspetta che qualcuno muoia. Autobus alti e stretti, interamente ricoperti da mega immagini pubblicitarie. Hollywood road park: tai chi solitario o in gruppo, maestra di arti marziali con due allievi. Card Octopus ricaricabile: metro, bus, traghetti e negozi. Magliette 30 hkd, tre euro. You need? You need? Se spieghi la mappa, qualcuno si affretta ad aiutarti. Sorrisi. Footbridge, cavalcavia. Decine di chilometri sopraelevati nelle pance dei grattacieli, una città pedonale: negozi e locali a non finire. Modellini in carta da bruciare per ottenere: automobili e case, salute e ricchezza dalle divinità spesso distratte. Le grandi statue di Buddha invitano a moderare i desideri. Gli anziani raccolgono e riciclano cartoni lattine plastica; le donne piegate in due, una vita a spingere carrelli troppo bassi. Dispensary: balsami e oli per tutti i mali, efficaci ed economici. La mascherina sulla bocca. Nel vicolo l’artigiano, per soffitto una lamiera. Sai wan, la spiaggia carezzevole. Pescatori offrono pesci dai colori iridescenti: la bellezza non salva dalla padella. Acquari che sono negozi e ristoranti acquari con pesci giganteschi. Ripe franose avvolte nelle reti e canalizzate. Sentieri da trekking per centinaia di chilometri. Nemmeno una cartaccia. Singapore Noodlee. Templi. Diecimila Buddha, nuvole di incenso. Preghiere brevi e assorte. Un tendone per il teatro dell’Opera, gradinate e palcoscenico in bambù. Parco Fuxing. Aquiloni manovrati da giovani e meno giovani. I papà giocano con i bambini. Un maestro di canto con due allievi. Cinquanta persone ballano. Un solitario si esercita con la spada. Maestri di tai chi. Tutti giocano e tutti imparano. Tutti cantano, tutti ballano, tutti ascoltano e osservano. Medici volontari visitano gli anziani. Altri volontari tagliano loro i capelli. Breve tragitto in traghetto per Kowloon: light show serale, folla ordinata e affascinata, milioni di foto. A Macao la pioggia scrosciante che annebbia e assorda. Shanghai, cena in The house of Roosevelt con vista sul Bund che avvolge in una fantasmagoria di luci. Aperitivo e whisky sulla terrazza più bella del mondo. Come dentro un videogioco. Meraviglia. Incanto. Grattacieli a colori, rive a colori, navi a colori. Nella scuola sotto casa i bambini bravi portano un nastro rosso, gli altri verde. Qualche mendicante, ben vestito. Anatra alla pechinese. Treno a trecento all’ora per Suzhou. Il giardino dell’Amministratore Umile: la bellezza affrontata da punti di vista sempre diversi. Il giardino sull’acqua, la Venezia d’Oriente: dalle abitazioni buie, piccole e sporche emergono piatti di fritture. Oriente: amore per la natura, armonia, rispetto, moderazione, cordialità, intelligenza, sensibilità. Sbarco a Malpensa: così piccola! Ritorno in Italia: così piccola! Spesso piccoli anche i suoi abitanti, più piccoli dei cinesi, più piccoli dentro.
IL MANGIALIBRI
Il Comitato Genitori dell'Istituto Comprensivo "Verjus" e la Biblioteca Civica "Enzio Julitta", con il patrocinio del Comune di Oleggio, Assessorato alla Cultura, presentano giovedì 19 aprile 2012 alle ore 21,00, presso il Teatro Comunale di Oleggio, lo spettacolo teatrale: "Il Mangialibri", scritto e diretto da Aquilino, con la scenografia di Gianna Cannaos.
Sul palco sedici alunni della classe quinta della primaria "Verjus" che mettono in scena una tematica importante, ma trattata con umorismo: la rabbia che nasce nei bambini che sono emarginati, vittime di ingiustizie e impauriti dalle prove che devono sostenere.
Pierino, il protagonista, sfoga la sua rabbia divorando le belle storie altrui. La felicità che gli è stata negata gli fa desiderare un mondo senza immaginazione ed è per questo che per salvare il mondo, bisogna scrivere subito un'altra storia...
L'ingresso è libero.
Un piacere lavorare con questa
classe. I ragazzi hanno preso confidenza in breve tempo con la dimensione teatro che per molti aspetti sconcerta e intimidisce. Voce, gesto, movimento... e relazione con il partner... rapporto con il pubblico... consapevolezza dello spazio reale e di quello virtuale... espressione di emozioni e sentimenti... spontaneità ed efficacia della comunicazione... memorizzazione... concentrazione... Fare teatro non è solo un divertimento, è un impegno serio che assicura frutti preziosi.
Insieme a me, la maestra Elisa, i genitori (scenografia e costumi), la dirigenza scolastica (aula teatro), la biblioteca civica, l'amministrazione comunale. Consola e stimola una simile sinergia. Mi auguro che l'attenzione sensibile verso il teatro trovi continuità.
DAL PROGRAMMA DI SALA:
Il Mangialibri divora non solo i libri, ma l’immaginazione che li crea.
Per salvare il mondo, bisogna scrivere subito un’altra storia, quella di Pierino e della sua rabbia. Scoprendo la gioia di stare con gli altri, Pierino-Mangialibri si trasforma in un...
Con le classi della primaria Verjus sono molti gli spettacoli allestiti: “Gatto bau non fa miao”, “Una capanna in prestito”, “I bambini che tenevano su il cielo”, “I bambini nella casa della guerra”, “Gli occhi del drago”, “Molecole”. Alcuni dei bambini che hanno sperimentato il teatro hanno poi voluto partecipare anche all’esperienza del “Teatro dei passeri” con “L’Arlechin fantasimo” , “L’Arlechin ladro e ladron”, “L’Arlechin che copa i gati” e “L’angelo dei morti”: il teatro lascia il segno.
Quest’anno una tematica importante, ma trattata con umorismo. La rabbia che nasce nei bambini che sono emarginati, vittime di ingiustizie e impauriti dalle prove che devono sostenere. Pierino, il protagonista, sfoga la rabbia divorando le belle storie altrui. La felicità che gli è stata negata gli fa desiderare un mondo senza immaginazione.
Sul palcoscenico, due simboli dell’avventura: il galeone e la torre. Due mirabili progetti di Gianna Cannaos realizzati con l’aiuto dei genitori.
Sul palco anche sedici bambini. Incontri settimanali da ottobre. Le difficoltà? La memorizzazione. La dizione forte e chiara. La coordinazione e la dinamica con i partner. Il senso dello spazio. Il senso del ritmo. L’espressività della voce e dei gesti. Eccetera eccetera. Il teatro insegna tanto, tantissimo. Non solo al corpo, anche all’animo. Fa superare insicurezze, contribuisce a stabilire rapporti migliori con gli altri.
Ci si augura che il teatro, in un modo o nell’altro, continui a essere presente nella programmazione della Verjus. Anche perché si dispone di un’aula comoda, piena di stoffe, costumi, materiali.
Ci si augura che le insegnanti raccolgano questa eredità e continuino a mettere in scena storie ed emozioni.