lunedì 17 dicembre 2012

DEATH WATCH 2









"Death watch". Le prime prove mirano a far acquisire ai ragazzi lo spazio di lavoro: tre celle anguste, nelle quali ognuno è anche l'altro, ognuno è detenuto e anche guardia e aguzzino di altri detenuti, nelle quali non si è soli: si convive con insetti e silenzi, psicosi e ricordi, allucinazioni e continua ricerca di risorse per sopravvivere. Gilberto, Giovanni e Nicola (Alba fa in pratica da vice regista, annota e dà contributi) si trovano di fronte a una prova nuova e impegnativa. Per il "Teatro dei Passeri", l'opera rappresenta un punto di inizio e di non ritorno. Stiamo affrontando la dizione, per dare dignità espressiva al parlato. Vorrei trovare un'insegnante di street dance per curare alcuni momenti, con figure popping o comunque hip hop. La regia non si focalizza sull'interpretazione di tipo realistico, ma su una ricerca di espressione di stati d'animo e situazioni attraverso il movimento, l'interazione coreografica, la sintonia fisica con la musica e l'utilizzo della voce nel modo più ampio possibile (corale, quasi cantato, alternarsi di registri...). Lorenzo, che sarà supportato da Carlo alla chitarra, sta componendo le musiche al computer, con il superamento della melodia e la ricerca di corrispondenze al ritmo interiore, e con ricorso a effetti sonori.
Insomma, per noi dilettanti, un affacciarsi al teatro con l'ambizione di voler raccontare qualcosa di nuovo, che sia d'impatto e tolga il fiato, e che emozioni a livello profondo, nella zona in cui l'estetica e l'empatia s'incontrano con l'intelligenza e lasciano una traccia forte.

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