mercoledì 5 dicembre 2012

MESSALINA DI BRUGHIERA

Mi manda un'email Lampi Di Stampa, l'editrice on demand che ha pubblicato "Death watch. Pane e lacrime" in quanto vincitore del Premio Gerundo. Mi offre una promozione per la pubblicazione di un altro libro. Colgo l'occasione, visito l'archivio e ne tiro fuori "Messalina di brughiera", un romanzo breve (154 pagine) che avevo scritto per rilassarmi e per mettermi alla prova con qualcosa di più commerciale. Ho pensato di rivolgermi alle lettrici (molte mie opere di teatro sono sulle donne) e ne è scaturita una storia influenzata dalla serie di Albino Guidi. Qui, però, non ci sono gli dei dell'Olimpo, ma alcune divinità celtiche. Chiedo a Gianna Cannaos, l'amica che ha curato le scenografie di spettacoli con bambini, di realizzare un'immagine per la copertina. Ecco la presentazione sul retro di copertina:

"Lina si lascia alle spalle il marito, accusato di un reato ignobile, ma soprattutto le certezze. Si ritira in una casetta di campagna dove l’attendono l’inaspettato e l’incomprensibile. Si può amare un dio? Un dio come Beleno, forte e protettivo? Si può, ma non per sempre. Il vero amore si presenta sulle note del “Don Giovanni” di Mozart. “C’erano cose… cose che non stavano né in cielo né in terra, e che avevano origini sia nel cielo sia nella terra. Io, così umana, come potevo prendere in mano la situazione? La mia volontà cozzava contro forze soprannaturali.”

Lina Donati, una signora di Milano, va a vivere in provincia, in una cascina malmessa che il suo vicino di casa, il misterioso Beleno, rimette a nuovo. Viene aggredita da un corvo, che si trasforma in... Nemain, spirito guerresco, il cui nome significa frenesia e furia. Chi sono Beleno, Nemain, Efrenia e Tirubio? Quale mistero unisce le quattro case? Chi trama alle spalle di Lina? E Lupo, l'affascinante regista, tornerà a farsi vivo?

Tempo fa, ho leggiucchiato l'articolo di una giornalista che invitava i colleghi a non recensire i libri pubblicati a pagamento. Meglio una piccola casa editrice, scriveva, che una on demand o ad acquisto di copie. Grazie, signora. Lei continui pure a recensire i libri dei premi letterari, delle grandi case editrici, magari scritti da calciatori o cantanti, delle redazioni che stanno diventando un "fai da te", tanto dell'autore vero nessuno ha più bisogno: tutti sanno scrivere, tutti sanno fare i saccenti. Da parte mia, continuerò a pubblicare con chi mi pare, dato che non vado alla conquista di folle oceaniche di lettori (non scrivo per le folle), ma di libri nuovi da scrivere, per cui mi si rende necessario archiviare i vecchi o su carta o in forma digitale. Nessuno mi recensisce, ma a me sa quanto me ne importa?

Aquilino, "Messalina di brughiera", Lampi Di Stampa, a breve disponibile online e nelle librerie.

Nessun commento: