Questa volta, senza prendere auto o treno. A piedi fino in biblioteca, dove giungono le due classi Quarte della scuola elementare "Maraschi". Gli incontri fanno parte del progetto "Il mangialibri". I ragazzi parlano di libri con me, tornano poi in biblioteca per iscriversi e prendere libri in prestito; infine, chi vuole può partecipare al concorso, preparando la rielaborazione di un libro letto (finale diverso, episodio nuovo...). Da febbraio può recarsi in biblioteca per scrivere il vproprio brano al computer; in questo modo ci si assicura che la scrittura sia davvero del bambino, senza correzioni e interventi più o meno pesanti degli adulti. A conclusione, la premiazione.
Quando gli alunni sono bene preparati dalle maestre (e in questo caso lo erano) è un piacere parlare con loro di come si fa un libro, dallo spunto iniziale all'ultima correzione; di quello che fa la casa editrice (editor, stampa, distribuzione, promozione...); del valore della lettura e della scrittura; e di tante altre cose.
Niente è mai noioso, per un bambino, se lo si racconta con passione, simpatia, rispetto per il piccolo ascoltatore. I bambini sono avidi di conoscenze, sono curiosi, ribollono di sogni e progetti, amano raccontare le proprie esperienze.
A questi incontri, quindi, io parlo, ma tocca anche a me ascoltare; se all'inizio sono io che rispondo alle domande, poi tocca a me farne e ricevere le risposte in un gioco interattivo che getta un ponte solido tra lo scrittore e l'alunno, tra l'adulto e il bambino.
Il tempo passa in fretta, ma è più che sufficiente per lasciare un ricordo piacevole e prezioso.
Nessun commento:
Posta un commento