mercoledì 2 giugno 2010

FACEBOOK


Ho aperto una pagina. Non so che cosa fare. Arrivano le proposte d'amicizia. Come faccio ad accoglierle da parte di sconosciuti? Vado a spiare nel loro profilo. Se trovo scritto che sono fanatici religiosi o politici, ignoro la richiesta. Anche se mi risultano antipatici. Se non la pensano come me. Mi rendo conto che così rimango solo. Volto le spalle a Facebook, lo lascio lì in attesa di decisioni. Intanto Marina apre la pagina del Teatro dei passeri. Bene, funziona. Buon mezzo di comunicazione.

Esce il mio libro. E devo affrontare il problema della promozione. Era così facile con i libri per ragazzi! Si vendevano per conto proprio. Ma ora... chi sa che ho pubblicato un libro per adulti? Nessuno. Mi decido. Forse Facebook mi può aiutare. A piene mani pesco tra gli amici degli amici. Migliaia di nomi. Come scegliere? Ma non si sceglie! Vuoi diventare mio amico? Vuoi diventare mio amico? Un matto che va zigzagando nella folla chiedendo a tutti: vuoi diventare mio amico? E il bello è che tutti rispondono: ma certo! Una fatica notevole, però. Arrivo a novanta amici e mi sembra di avere scalato una montagna. Ma gli altri ne hanno mille! tremila! Cinquemila! Infatti qualcuno mi risponde: va' sul sito bis, questo è pieno.

Andrò avanti? Non lo so. E' un problema: o mi promuovo o faccio lo scrittore. Se non faccio lo scrittore, che cosa promuovo? Il solito problema delle pubbliche relazioni. Mai stato capace. Mi sono giocato appoggi importanti, per la mia rustica incapacità di gestire i salotti artistici e intellettuali. Fatica tripla: devo collezionare amici nel settore letterario, in quello teatrale e in quello dei ragazzi. Posta intasata di Facebook. Chat Facebook (e io mi rifiuto, ostinato). Messaggi Facebook. Risposte svelte e poi via, chiuso.

Ma come posso promuovere il mio libro, se ognuno degli "amici" non ha altro obiettivo che promuovere se stesso? Mi è quasi venuta l'ansia nel prendere coscienza di quanti teatranti, quanti scrittori, quanti geni, quanti scalatori della micidiale montagna Successo mi stanno diventando "amici". Nel mio profilo c'è scritto: misantropo.

In questa folla, ci sono persone amabili e straordinarie, persone che scrivono meglio di me, che fanno un teatro da incanto... ma come distinguere? Come distinguere? Si va tutti a caso. Per non sbagliare, ci si abbraccia tutti. Un mega salotto spaventoso. Io detesto i salotti. Detesto le occasioni mondane, i conviti tra gli eletti. Non mi piace parlare di arte. Mi piace tentare di farla. Non cerco l'apparenza, ma la sostanza.

Avrà un lieto fine, questa storia tra me e Facebook? Non lo so. Per il momento, l'entusiasmo è scarso.

Nessun commento: