L’INCIPIT
Dalla Cronaca del Cammino dei Santi Innocenti.
Brindisi, il giorno 28 del mese di ottobre dell’anno 1212 d.C.
“Mi chiamo Leone. Sono un monaco. O forse non lo sono più. Se mi guardo indietro, vedo il mio passato dissolversi in polvere. Memento, homo, quod pulvis es et in pulverem reverteris. Ora so a che cosa si riferisce. Non tanto alla carne, quanto a ciò che siamo stati nello spirito; agli atteggiamenti e alle convinzioni, alle conoscenze e all’insieme di tutte le qualità e i vizi che ci definiscono come esseri umani unici e originali.
Polvere, solo polvere di ciò che sono stato. Eppure sono ancora vivo. Non è la morte a renderci polvere, ma la vita. Poi la polvere s’impasta con l’acqua che lava via i ricordi e tra le mani abbiamo una palla di creta che possiamo rimodellare. Una nuova vita.
Ecco a che cosa si riferiscono le parole della Genesi: in ogni vita ci sono più vite e ogni volta che moriamo da vivi possiamo rinascere per affrontare nuove strade di saggezza.
Questo mi ha insegnato il viaggio che mi ha portato a Brindisi, dove ora mi trovo.”
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