Entrano svolazzando garruli. Per riportarli nella dimensione teatro, pochi minuti di riscaldamento. A specchio. Mi tocco le parti del corpo e le nomino. In un attimo sono presenti a sé stessi. Approfondisco con il respiro: inspira naso, espira bocca, espira spalle, espira braccia e piegamento... Libertà espressiva: saltelli, smorfie, versi animaleschi... Stop. Lento veloce.
Siamo pronti.
Proviamo quanto costruito la volta scorsa e andiamo avanti. Luca ha tentato di aprire la porta, ma il verso spaventoso di Godzilla lo ha fermato: terrore in sala. Clicco su "Acqua gocciolante" (ho il notebook con casse esterne in cui ho uploadato decine e decine di effetti sonori). Input ad Andrea, per associazione: "E se mi scappa la pipì?". Improvvisano. Poi faccio sentire i latrati furiosi di un cane. Di nuovo paura. Discussione: dietro la porta c'è un cane o un dinosauro? Giada ha paura dei cani: mangiano i bambini. Infatti, si sente il pianto di un neonato, e poi silenzio: l'ha mangiato? Finalmente s'incuriosiscono gli uni degli altri (non si conoscono tra di loro). Si scambiano i nomi, bisticciano... Vengono alla luce i loro caratteri. Un conto alla rovescia crea suspence: che cosa sta per succedere? Una bomba atomica. E poi la sirena della polizia. Hanno dato la colpa a loro? Vengono ad arrestarli? Improvvisamente, trilla il telefono.
La scrittura procede svelta. Le idee sono tante, le gag facili, i momenti di paura si alternano a quelli di trionfo, o di attesa o di sfogo nervoso... Insomma, un sobbollire incessante di nuovi stati d'animo. I cambiamenti repentini di situazioni coinvolgono e offrono spunti interessanti. i bambini si divertono e danno contributi preziosi. Per finire, il gioco del cameriere (memoria e concentrazione): ordinano schifezze al cameriere che deve servire i piatti senza sbagliare.
Ecco i genitori. A giovedì.
Nessun commento:
Posta un commento