Tre letture di Mark
Twain, Rodari e Guerra-Malerba. La voce che si fa gesto e movimento. La prima
lettura concerne soprattutto i gesti (un uomo dal barbiere); la seconda i
movimenti (un pic-nic); e la terza l’interpretazione vocale e gestuale di più
personaggi realizzata dall’unico narratore.
Le tre letture ci
servono da riscaldamento per i due brani “importanti” che propongo. Si tratta
delle pagine iniziali di due recite scolastiche scaricate da internet.
Cenerentola e Romeo e Giulietta. Scritte male, molto male. Purtroppo nelle
scuole girano prodotti simili, carenti non solo dal punto di vista della
correttezza e dell’efficacia linguistica, ma anche della competenza teatrale. Il
modo di trattare i personaggi e le loro dinamiche rivela un dilettantismo doloroso,
perché va a inquinare l’idea che gli alunni si fanno del teatro. Purtroppo in
Italia il teatro nella scuola è spesso solo un’attività ludica che soddisfa le
ambizioni dei docenti più che il bisogno dei ragazzi di imparare a esprimere e
a esprimersi.
La proposta è questa:
utilizzate tutto ciò che trovate nell’aula per impostare una regia. I corsisti
si buttano sui sacchi di costumi, teli e stracci per inventarsi travestimenti
improbabili che sono comunque d’effetto (mantelli e turbanti!). Il mio
obiettivo è di dimostrare che il teatro non è fatto tanto da costumi (e
scenografie, i due elementi più amati nelle scuole) quanto da recitazione e
coreografia. Lavoriamo sulle relazioni tra gli interpreti, sull’occupazione
ragionata ed espressiva dello spazio, sulla successione ordinata dei movimenti,
sull’armonia generale…
E come per magia ecco scaturire il teatro dove prima c’era
confusione e movimento senza scopo. Lavoriamo sulle geometrie: tre interpreti
un triangolo, due interpreti e un cerchio, linee vettoriali ora in una
direzione ora nell’altra… Il “sistema” dei movimenti dà aria alla voce, l’aiuta
a farsi ora più potente ora più controllata. Sulla scia degli spostamenti si
possono impostare i gesti… Ma due ore passano in fretta. Martedì 8 aprile l’ultimo
incontro: ai movimenti aggiungiamo musiche ed effetti sonori.
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