domenica 3 marzo 2013

ORGOGLIO TECNEKE

"Death watch" è definito nella regia, ora solo prove generali e perfezionamento della memoria. "L'ultima fermata" ha preso il volo, ma è appena partita, ci vorranno mesi prima che vada in scena. Pressoché completate le pratiche burocratiche, ci mancano poche cose da definire entro aprile. Questa mattina, prima della prova, direttivo (si è aggiunta Michela Criscuolo) per tutte queste questioni e per preparare la serata di presentazione, che sarà il 12 o il 19 aprile, ancora non sappiamo dove. Presenteremo l'associazione e le due opere in allestimento con un breve saggio di ciascuna. Insomma, diremo: eccoci qua, chi vuole collaborare si faccia avanti, i giovani che cercano un'occasione per fare teatro ce ne parlino...
Tecneke, dobbiamo esserne orgogliosi. Non è l'orgoglio dei grandi ideali fasulli, delle retoriche ipocrite o delle imprese faraoniche. Tecneke nasce povero e ha già dimostrato che anche senza soldi si può fare teatro. Un teatro nuovo, che non è quello delle filodrammatiche, non è un triste adattamento di Shakespeare o Molière, non è avanguardia sbraitata e inconcludente. Quello di Tecneke è un teatro solido, di idee motivate, di ambizioni misurate e serie. Un teatro di giovani che dimostrano di sapersi appassionare e sacrificare, divertire e farsi protagonisti senza narcisismi ed egocentrismi. Dobbiamo essere orgogliosi dei ragazzi di Tecneke. Hanno accettato la sfida, affrontano un teatro complesso, importante, che sperimenta vie espressive sempre nuove. Alba, Carlo, Gilberto, Giovanni, Lorenzo, Monica, Nicola... Dai 14 ai 19 anni, una primavera vitale, in questo nostro paese inchiodato in un inverno troppo lungo.
Tecneke, orgoglio giovane.

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