sabato 23 marzo 2013

PASSEROTTI 10


Lo spettacolo è pronto, rimane solo da perfezionare la memoria. Un problema per molti bambini, quello della memoria. La scuola, in questi ultimi anni, ha deciso che fa parte delle attività (memorizzazione, calcolo, ortografia, esposizione orale e scritta…) considerate obsolete. Grave errore. Perfezioniamo anche i movimenti, ma ora è tutto più semplice. I piccoli attori hanno sviluppato una maggiore consapevolezza del corpo nello spazio e dell’espressività della voce. Ora ci si capisce.
La partecipazione al “Franco Agostino Teatro Festival” di Oleggio è una buona occasione per affrontare il pubblico di un “teatro grande” e per confrontarsi con altri gruppi.
Manca quasi un’ora alla loro esibizione, ma c’è un improvviso cambio di scaletta e i Passerotti vengono sollecitati: sul palco, sul palco, tocca a voi! Bisogna correre. Devo piazzare la porta e le sedie, sistemare il tavolino con il computer e gli amplificatori… Inevitabile l’ansia. A sipario chiuso, sentiamo il presentatore annunciarci, ma noi non siamo pronti. Qualcuno scoppia a piangere. Mi chiamano. Che cosa posso fare? Sbattono bambini di nove anni sul palcoscenico senza tanti riguardi e le conseguenze sono inevitabili. Ma quando finalmente tutto è pronto, avviene il prodigio. Gli otto bambini entrano in scena con la sicurezza dei professionisti. Non un’incertezza. Non un errore. A testa alta, fieri e consapevoli di sé, recitano per quindici minuti senza una sbavatura e senza mai tradire il ritmo. La voce di qualcuno andrebbe rinforzata, qualche battuta rallentata… ma è un debutto difficile e se la cavano in modo egregio. Si meritano tutti gli applausi, e ne meriterebbero di più.
Il loro teatro è dignitoso, efficace, educativo. Su che cosa è fondato? Consapevolezza del corpo in uno spazio definito. Espressione di contenuti psichici mediante il gesto, la mimica e il movimento. Attenzione all’essenza del ritmo e della musica e ascolto non solo con l’orecchio, ma con tutto il corpo. Concentrazione non solo su di sé, ma sulle relazioni con i partner. Cooperazione. Autocontrollo e disciplina. Valorizzazione della frase e della parola. Immaginazione. Concentrazione sull’attività in corso. Gestione del rapporto con il pubblico...
Un teatro ordinato e bello da vedere, che non sia confuso, che non veda bambini inchiodati in una posizione a ripetere parole imparate a memoria senza capirne davvero il significato, un teatro vivo e mai noioso, un teatro che rispetti i bambini offrendo loro tematiche adeguate, un teatro che fa assolutamente a meno di volgarità e mezzucci televisivi.
Grazie, attori di “Dietro la porta”.

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