Terzo incontro del corso di teatro. Di
nuovo “La capra” di Saba sul leggio. Cominciamo con il prendere visione dei video
amatoriali pubblicati su Youtube. Musica classica (prevale Mozart), voce
monotona che si sforza di esprimere non si sa che cosa. Sono letture abbastanza
stereotipate: il teatro è bella voce, ammiccamento, mimesi, dizione… e tanta
noia. Propongo tre letture diverse.
La
lettura spaziale. Leggo il primo verso con la testa
inclinata in basso a sinistra, come se dicessi qualcosa a me stesso. Poi mi
rivolgo al gruppo accelerando e con un’unica pausa prima di “belava”. Proseguo
alzando tono e intensità e rivolgendomi a una folla posta dietro i presenti,
addirittura l’umanità; afferro il foglio e muovo alcuni passi laterali. Riporto
l’attenzione sul gruppo e chiudo stringendo su me stesso.
La
lettura ritmica. Utilizzo le musiche di Lorenzo che
costituiscono la colonna sonora di “Death watch”. Sono composizioni al computer
e la differenza con Mozart o Vivaldi si fa subito sentire. Leggere la poesia in
sintonia con questa ritmica sembra impossibile e ci sono esitazioni. Ma poi i
corsisti si fanno coraggio e sperimentano con risultati eccellenti. Si scoprono
nuovi ambiti di vocalità e di espressività.
La
lettura situazionale. Il lettore agisce non come sé
stesso “declamante”, ma come personaggio inserito in una situazione. Per
esempio, legge “La capra” come testimone di un incidente stradale; o come relatore
di una scoperta sensazionale; o come spettatore di una corsa automobilistica.
L’attività successiva concerne un lavoro
in coppia. La storia di Biancaneve (i testi sono tratti da siti Internet di
materiali per le scuole). Uno legge, l’altro mima. La scena comprende un
fondale e un cubo di legno. All’inizio ci si concentra solo sulla lettura e sui
gesti, poi invito ad approfondire sempre più le possibilità espressive:
-
Il lettore è anche il creatore della
figura virtuale che mima l’azione
-
Il mimo ignora il lettore, ma il lettore
si rapporta al mimo con empatia
-
Il lettore non solo narra, ma esprime
giudizi morali sul mimo
-
La musica (Chopin e Enya) crea una sfera
che protegge dai disturbi esterni e supporta la partecipazione emotiva
-
Si rilevano punti caldi che vanno
enfatizzati con cambi di registro (dal narrativo al drammatico)
-
Si sottolineano le pause
-
Si costruiscono le simmetrie di
movimento…
Insomma, dalla lettura ci si spinge
verso una lettura drammatizzata che profuma già di teatro.
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