Era un graffio di strada un sentiero
non ancora percorso, di terra gonfiata dall’acqua
una serpe di ghiaia tra un fondo canale
e le unghie di una ruspa
sui mirtilli,
ma non era stagione per frutti.
Portava su a un alto indefinibile
non vetta non alpeggio,
a finire contro spire di spine
che tenevano al di là le capre
e i camosci
e una pecora dall'aria stranita.
Giù in basso il paese era un luogo
lontano
e in alto oltre il cielo c'era un luogo
lontano
dove nessuno arrivava mai.
Una capra era argilla, un camoscio era nero,
forse capre ambedue, forse camosci,
ma la pecora era solo se stessa, bianca e imbrattata,
persa in un ostico intrico fissava
me, assente.
Mi domandò: dov’eri? Non capivo
la muta espressione, non capivo a che luogo
le parole portassero; ero lì, ma altrove; o forse
nusquam
da nessuna parte, in nessun luogo.