Sullo sfondo verde il prato azzurro
tre giovani ginnasti un indovino anziano
butta sassolini.
Tu vai in direzione opposta: svanisci rilucendo.
Ma più tardi ti vedo in compagnia
chiassosa: scompari sopra un autobus.
Ti ritrovo sottobraccio a un ragazzo
accigliato: state entrando in un grande magazzino.
E poi sul manifesto, in un riflesso, nel video
in vetrina, nell’acqua della vasca
ti muti in pesce rosso.
Quando apro la porta, la camera
s’ingombra del mio corpo, che ricorda.
Apro l’acqua, è la voce che udirei
se tu fossi qui. Mi spoglio, è il corpo che hai
che non ho.
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