giovedì 13 marzo 2008

POESIA DODICI


Era un graffio di strada un sentiero

non ancora percorso, di terra gonfiata dall’acqua

una serpe di ghiaia tra un fondo canale

e le unghie di una ruspa

sui mirtilli,

ma non era stagione per frutti.

Portava su a un alto indefinibile

non vetta non alpeggio,

a finire contro spire di spine

che tenevano al di là le capre

e i camosci

e una pecora dall'aria stranita.

Giù in basso il paese era un luogo

lontano

e in alto oltre il cielo c'era un luogo

lontano

dove nessuno arrivava mai.

Una capra era argilla, un camoscio era nero,

forse capre ambedue, forse camosci,

ma la pecora era solo se stessa, bianca e imbrattata,

persa in un ostico intrico fissava

me, assente.

Mi domandò: dov’eri? Non capivo

la muta espressione, non capivo a che luogo

le parole portassero; ero lì, ma altrove; o forse

nusquam

da nessuna parte, in nessun luogo.

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