sabato 18 maggio 2013

LA PRESENTAZIONE DI TECNEKE


Sala stipata venerdì sera per la presentazione di “Tecneke” all’Enaip di Oleggio. Di fronte al pubblico il direttivo composto da Marina Betti, Benedetta Bonacina, Silvia Camera, Gianna Cannaos, Ileana Corradi, Michela Criscuolo. La presidente Alba Galbusera illustra le finalità dell’associazione e il direttore artistico Aquilino presenta il programma. In cantiere ci sono due spettacoli. “Death watch” debutta a Borgomanero il 29 maggio ed è a Oleggio il 30 giugno, nel chiostro del Museo Civico. Sarà replicato all’Enaip di Oleggio e Novara e presentato ai giovani del festival “Novara one love” presso il circolo Big Lebowski a luglio. Testo e regia di Aquilino, interpretato da Nicola Crippa, Alba Galbusera, Gilberto Gerundini, Giovanni Gerundini; di Lorenzo Crippa e Carlo Fanchini sono le musiche originali dal vivo, di Monica Ergotti l’ottimizzazione dei movimenti. Vi si raccontano le ultime ore di un condannato a morte.




“L’ultima fermata”, di Aquilino, regia di Benedetta Bonacina, con Alba Galbusera, Michela Gatti e Monica Ergotti, presenta l’incontro tra una misteriosa immigrata e una donna che dovrebbe partire per una vacanza; è l’incontro tra due dimensioni parallele che trovano il modo di comprendersi e di avviare un percorso comune.
Prende la parola Alessandra Alessandri a nome della rappresentanza del Gruppo 46 di Amnesty International di Novara che espone i dati sulla pena di morte nel mondo e invita a firmare due petizioni. La collaborazione con Amnesty continuerà a ogni replica di “Death watch”.
Tommaso Banfi, affermato attore di Milano, ribadisce la validità di un teatro che nasce dal basso con ambizioni serie e motivate.
Subito dopo, il pubblico assiste ai trailer delle due opere che incontrano il favore del pubblico, manifestato con lunghi applausi. Un goloso e ricco rinfresco viene offerto dalla panetteria Manfredino e dall’azienda vinicola “Il Roccolo” di Mezzomerico.
Dalla presentazione: “Non abbiamo soldi, non abbiamo mezzi, non abbiamo una sede, ma abbiamo idee, capacità e determinazione. Non abbiamo niente, eppure abbiamo tutto. Partiamo da questo, che può sembrare poco e a me sembra tanto. Siamo convinti che non sia importante avere, e che prima di essere si renda necessario il voler fare. 
Vogliamo tentare di spingerci al di là della filodrammatica e del teatro d’evasione, verso un’idea di teatro che lo raccordi alla vita autentica e ai suoi significati universali. Un teatro di pensiero, parola, danza e musica, di coinvolgimento non solo intellettuale, ma anche ritmico e visivo. Un teatro che emozioni e risvegli curiosità e interessi, che non proclami e non moralizzi, ma raggiunga il pubblico in modo più incisivo e vero della televisione e del cinema.”

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