A Bricconia imperversa la campagna elettorale: murales su intere facciate di palazzi, elargizioni ai senzatetto, molotov contro sedi politiche, risse televisive con ceffoni e insulti, bombe nelle automobili, comizi isterici, cortei sbandieranti e cariche contro la polizia, lifting dei leader e cocaina a badilate.
“Lei è contro la droga, onorevole?” “Proibizionismo assoluto, anche contro le droghe da cucina. Sa quanti ragazzini si fanno di peperoncino?” “Ma lei sniffa.” “Non per piacere. Lo faccio per tenermi su, come terapia, per il bene della nazione.” “Posso intervistare anche sua moglie?” “Questa non è mia moglie, è solo una della televisione. Me la scopo e basta.” “Per il bene della nazione?” “Certo, altrimenti come si fa a tenere unita la famiglia? L’adulterio è sempre in agguato. Non sono mica frocio, io.” “Ma sua moglie…” “Stiamo per divorziare.” “Nel suo programma elettorale non si è dichiarato contro il divorzio, l’aborto, le coppie di fatto…” “Che c’entra? Io ci soffro, sa? Ci soffro tantissimo a pagare gli alimenti e mantenere le amanti.” “Ci parli del suo impegno per la sicurezza e l’ordine pubblico.” “I cittadini possono stare tranquilli, la mafia ci darà una mano.” “Non l’ha aiutata anche a eliminare qualche avversario?” “Sì, proprio bravi. Tu fai una telefonata e… bum! Lo stronzo non c’è più.” “Il suo motto?” “Dio, casa, tradizione, leggi naturali… quelle cose lì.” “Ora dove sta andando?” “C’è un coca party sulla barca. Gran belle fiche. Vuole venire?” “No, grazie.” “Non sa che cosa si perde.” “Sì, lo so.”
Nessun commento:
Posta un commento