RUBO QUESTO COPIAINCOLLA AL BLOG DI STEFANO.
Domani ultima prova a Milano e poi partenza per Roma. Venerdì prova e sabato debutto di LUPUSAGNUS con Mamma mammazza, di Aquilino.
al Teatro della Dodicesima
via Carlo Avolio, 60 - Spinaceto Roma
Tel. 06.93933470
“Una madre ama sempre il proprio figlio, anche quando lo odia”.
Mamma m’ammazza di Aquilino è un piccolo testo di grande cattiveria. In scena cinque personaggi per una storia assurda: Luca, il figlio, esibisce al parco le proprie “vergogne di uomo” ad un’incauta runner, Alice. Dopo il fattaccio, torna a casa, dove una Madre mostro-divoratrice, una medea del ventunesimo secolo, lungi dal proteggerlo e nasconderlo, lo respinge, lo aggredisce, lo tortura verbalmente (e non solo), lo umilia, lo massacra, lo annichilisce, inzigata da Chiara, la sorella.
Alla fine, lo ammazza. A queste femmine folli si aggiunge un ottuso commissario di polizia, presentatosi con la vittima a casa di Luca e della sua sconclusionata famiglia.
Sarcastico, sconvolgente, sempre sul filo di un’ironia tragica, Aquilino riflette - come in uno di quegli specchi deformanti da luna park - vizi, perversioni, mostruosità, intrinseche storture dei legami familiari.
Un’altra meravigliosa frase che tutti noi, prima o poi, nella vita, ci siamo sentita dire dalle nostre madri. Ma cos’è questo benedetto sentimento materno? Una forma di cannibalismo lecito? Una prigione? Una bomba a orologeria?
Le moderne statistiche hanno impiegato duemilacinquecento anni per dimostrare il teorema dei tragici greci: ovvero, i peggiori delitti nascono sempre i famiglia. Edipo et Clitemnestra docent.
Woody Allen ci ha messo del suo.
Eppure, sempre lì torniamo, all’amore di mamma.
Si sa, di mamma ce n’è una sola.
Meno male.
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