recensione da http://www.teatroteatro.it/
Uno spettacolo mai banale, attualissimo e allo stesso tempo divertente, che alterna risate e tuffi al cuore.
Mamma Mammazza è un lavoro che si potrebbe definire cattivo, ammesso che questo genere esista in teatro, che analizza la follia umana nel suo lato peggiore, si avvicina all'orrore ed induce ad una riflessione su vizi, perversioni, mostruosità e intrinseche storture dei legami familiari. Le moderne statistiche hanno impiegato più di duemila anni per dimostrare il teorema dei tragici greci: ovvero, i peggiori delitti nascono sempre in famiglia. Edipo et Clitemnestra docent… Euripide e soci lo raccontano: la tragedia di Medea è una pietra miliare del genere, dal quale Pasolini trasse un bellissimo film. Io ti ho fatto, io ti distruggo. E' una frase agghiacciante, cruda, ma purtroppo più volte udita urlare dalla madre, da molti figli, nel corso della vita. Ma cos'è questo benedetto sentimento materno? Una forma di cannibalismo lecito? Una prigione? Una bomba a orologeria? Non è noto a tutti, tuttavia gli inquirenti, gli avvocati, i magistrati confermano: le peggiori violenze si consumano fra le mura domestiche. Si uccide solo per futili motivi, come dei rumori molesti oppure semplicemente perché i figli non sono quelli cha le madri avevano idealizzato e desiderato (come in questo caso). Mamma Mammazza è un piccolo testo, che tuttavia lascia tracce importanti, uno spettacolo di debutto di una giovane compagnia, un gruppo affiatato dei cinque attori e del regista, che si sono formati alla scuola di Giorgio Strehler. Il lavoro è sarcastico, sconvolgente, rimane in scena sempre sul filo di un'ironia tragica. Aquilino, l'autore, riflette, come in uno di quegli specchi deformanti da luna park. Sono illustrati vizi, perversioni, mostruosità, intrinseche storture dei legami familiari. E' evidente nell'opera il richiamo atavico ad un istinto che si riconosce come universale e quindi come quelli esplosi recentemente della cronaca. Basti pensare in tempi odierni all'efferato matricidio di Novi Ligure, alla nota vicenda di Cogne e a Maso ecc... Bisogna avvicinarsi all'orrore per tenerlo lontano, per esorcizzarlo può essere uno dei messaggi trasmessi dall'agghiacciante, ma allo stesso tempo realistico ed attuale lavoro di Aquilino. La trama è serrata e di buon ritmo, le figure al centro delle pièce, volutamente assurde e caricaturali sono delineate con tinte forti e il linguaggio dei bravi interpreti è crudo. Per quanto tragica la commedia ha momenti di geniale comicità. L'autore è anche insegnante, psicoterapeuta, scrittore per l'infanzia e la sua mano lascia una robusta traccia anche educativa. Mamma Mammazza è in sintesi un lavoro dai contenuti assai profondi, che attira e sconcerta, insinuando sotto pelle una sottile inquietudine. E' uno spettacolo mai banale, attualissimo e allo stesso tempo divertente, che alterna risate e tuffi al cuore.
(Mauro Lupoli)
Mamma Mammazza è un lavoro che si potrebbe definire cattivo, ammesso che questo genere esista in teatro, che analizza la follia umana nel suo lato peggiore, si avvicina all'orrore ed induce ad una riflessione su vizi, perversioni, mostruosità e intrinseche storture dei legami familiari. Le moderne statistiche hanno impiegato più di duemila anni per dimostrare il teorema dei tragici greci: ovvero, i peggiori delitti nascono sempre in famiglia. Edipo et Clitemnestra docent… Euripide e soci lo raccontano: la tragedia di Medea è una pietra miliare del genere, dal quale Pasolini trasse un bellissimo film. Io ti ho fatto, io ti distruggo. E' una frase agghiacciante, cruda, ma purtroppo più volte udita urlare dalla madre, da molti figli, nel corso della vita. Ma cos'è questo benedetto sentimento materno? Una forma di cannibalismo lecito? Una prigione? Una bomba a orologeria? Non è noto a tutti, tuttavia gli inquirenti, gli avvocati, i magistrati confermano: le peggiori violenze si consumano fra le mura domestiche. Si uccide solo per futili motivi, come dei rumori molesti oppure semplicemente perché i figli non sono quelli cha le madri avevano idealizzato e desiderato (come in questo caso). Mamma Mammazza è un piccolo testo, che tuttavia lascia tracce importanti, uno spettacolo di debutto di una giovane compagnia, un gruppo affiatato dei cinque attori e del regista, che si sono formati alla scuola di Giorgio Strehler. Il lavoro è sarcastico, sconvolgente, rimane in scena sempre sul filo di un'ironia tragica. Aquilino, l'autore, riflette, come in uno di quegli specchi deformanti da luna park. Sono illustrati vizi, perversioni, mostruosità, intrinseche storture dei legami familiari. E' evidente nell'opera il richiamo atavico ad un istinto che si riconosce come universale e quindi come quelli esplosi recentemente della cronaca. Basti pensare in tempi odierni all'efferato matricidio di Novi Ligure, alla nota vicenda di Cogne e a Maso ecc... Bisogna avvicinarsi all'orrore per tenerlo lontano, per esorcizzarlo può essere uno dei messaggi trasmessi dall'agghiacciante, ma allo stesso tempo realistico ed attuale lavoro di Aquilino. La trama è serrata e di buon ritmo, le figure al centro delle pièce, volutamente assurde e caricaturali sono delineate con tinte forti e il linguaggio dei bravi interpreti è crudo. Per quanto tragica la commedia ha momenti di geniale comicità. L'autore è anche insegnante, psicoterapeuta, scrittore per l'infanzia e la sua mano lascia una robusta traccia anche educativa. Mamma Mammazza è in sintesi un lavoro dai contenuti assai profondi, che attira e sconcerta, insinuando sotto pelle una sottile inquietudine. E' uno spettacolo mai banale, attualissimo e allo stesso tempo divertente, che alterna risate e tuffi al cuore.
(Mauro Lupoli)
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