Canicani, le cose da non
sapere. Quali? Che il mondo è fatto come è fatto, e non è la cartolina
illustrata di una località turistica. Che la famiglia è anche un serbatoio di
conflitti, ansie, paure, orrori e violenze. Che i tabù come incesto, cannibalismo
e infanticidio sono deterrenti solo sulla carta. Che l’uomo ammazza volentieri.
Che l’uomo gode nel far soffrire. E anche la donna, non sempre angelo del
focolare. E che per le nostre strade (le percorriamo ogni giorno) si aggirano
bambini abbandonati da tutti (canicani? i cani sono più tutelati, guai a chi fa
del male a un cane! un bambino può prostituirsi o essere pestato a morte nell’indifferenza),
feriti e disumanizzati. E che nelle villette o negli appartamenti vicini alla
nostra abitazione si annidano… non mostri, ma persone spesso con una buona
reputazione, stimate dalla comunità, che annientano, torturano, terrorizzano e
ammazzano.
Sono tutte cose da
vedere, quando tivù giornali web ci fanno la cronaca dei fatti truci. Tutti,
allora, a fare i guardoni del video sanguinario e della foto splatter; tutti a
leggere il resoconto dell’orrore. Ma solo come se fosse un romanzo. Si gode l’attimo
fuggente dell’emozione forte, e poi via, una risata, o la soddisfazione di una
buona cena.
Si vede, si spia, ci si
indigna, ci si scandalizza, ci si deprime per un momento, si esprime
solidarietà, e poi si manda un sms per la raccolta fondi. Ce ne sono tante. Una
vale l’altra, per sentirsi bene.
Vedere e non guardare è
una cosa da imparare. Vedere e non sapere sia questo il tuo dovere.
Ciò che scombussola è
questo: siamo tra i paesi più avanzati del pianeta, facciamo l’elemosina,
abbiamo migliaia di associazioni che si occupano del sociale, pratichiamo una
religione, scriviamo le dichiarazioni dei diritti… eppure il mondo è quello che
è.
Sarebbe meglio non saperlo,
altrimenti… a che cosa servono la democrazia, la carità, la religione, i
diritti?
Canicani dà fastidio. L’hanno
definito “irriverente”. Ma che cosa si deve riverire quando si parla di innocenti
schiavizzati e massacrati? È più che irriverente. Devastante, forse. Prende a
martellate la nostra tranquillità. La nostra sicurezza di cittadini onesti con
la coscienza a posto. Forse è meglio la televisione. Ci fa sentire bene. Nel
senso di vuoti. Canicani no. Turba.
Inevitabile: è teatro.
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