domenica 16 gennaio 2011

CANICANI








Ieri a Milano con Betti. Giro veloce al Libraccio, trovati: "Grande atlante del Rinascimento", di Zuffi; "Palazzi e cattedrali", ed. Gribaudo; "Cristiani in armi", di Fumagalli-Brocchieri; "Il capitan Fracassa" di Gautier. Poi sosta al bar in via Dante con le brioche più fresche e buone della città (ne ho mangiate tre!): con crema, cocco, miele, frutti di bosco, nocciole... E infine di corsa al Teatro Strehler, secondo piano, sala Fortunato, dove Lupusagnus prova. Baci e abbracci, ci sono anche Marta Osti e Giorgia Senesi. Stefano arriva poco dopo, è andato a Cornaredo a recuperare la poltrona per Tatù. I presenti si buttano sui due sacchetti di brioche che abbiamo portato.
Dapprima un confronto tra me e Stefano sul finale dell'opera, una bella discussione animata.
Poi Stefano invita gli attori a pasticciarsi un poco la faccia e a improvvisare sulle indicazioni che lui fornisce. Siamo ancora in una fase preparatoria (è il terzo incontro, finora hanno solo letto il copione). Vediamo così la famiglia dei canicani presentarsi e interagire, assistiamo alla furia volgare di Tatù, ai balletti di Chicce, al tango perfido di Lo... e vediamo i tre canicani soli in casa, giocare tra di loro, farsi prendere dalla paura e dall'angoscia.
Insomma, assaggi di messa in scena.
Comprese alcune canzoni di Marco Mojana, cantate a spezzoni, inserite in un gioco di tragedia che viene accentuato-sfumato da gingle di sapore horror.
Lupusagnus mette in campo Paolo Bufalino (Andrea Pellegrino di Camera Cafè) in "Mamma mammazza" ed Enrico Ballardini (attore e musicista, curricolo lunghissimo), Carlo Ponta (teatro, televisione, cinema), Fabio Zulli (Filodrammatici) e Matteo Barbé (tanto teatro anche per bambini, pubblicità) in "Canicani".
Febbraio intenso, indimenticabile.

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